tratto dalla
TESI DI Silvia Maria Vizio:
"LA VALORIZZAZIONE DELLA PERSONA ANZIANA IN CASA DI RIPOSO ATTRAVERSO L'INTERVENTO ANIMATIVO:UNA STRATEGIA COMPLESSA"
- CORSO DI QUALIFICA ANIMATORE SOCIALE -
ENAIP LOMBARDIA - ANNO 1998
Questa forma di animazione nasce dall'esigenza di "rinnovare"
il modo di fare ginnastica degli anziani ricoverati in strutture protette,
correlando dimensione corporea, psichica e affettiva dell'anziano. Consiste
nella mobilizzazione di varie parti del corpo della persona, associata
all'immaginazione, grazie a libere associazioni.
Alcuni dati generici da rispettare, nella realizzazione di questa pratica, devono essere i seguenti:
L'ambiente in cui si svolge la ginnastica deve essere facilmente accessibile, luminoso e spazioso, per favorire gli ospiti in carrozzina, che, d'altra parte, sono spesso i primi ad essere coinvolti, anche a causa della loro maggiore dipendenza dagli operatori.
Gli incontri sono da tenere due o tre volte alla settimana, al mattino, per circa tre quarti d'ora e senza interruzioni: questo per facilitare la realizzazione, sfruttando un momento della giornata in cui l'anziano sembra possedere più energie e valorizzando la durata della capacità di concentrazione dell'anziano, che è limitata.
I partecipanti al gruppo dovrebbero essere una ventina, mentre l'animatore dovrebbe esser coadiuvato da due o tre persone, tra obiettori di coscienza e operatori socio-assistenziali; è prevista l'eventuale presenza di accompagnatori personali e parenti, ed è possibile la partecipazione di anziani esterni all'istituto.
E' bene che il conduttore si trovi sempre di fronte agli anziani, in una posizione che gli consenta di esser visto da tutti. L'incontro vero e proprio sarà introdotto da saluti ed eventuali presentazioni, nel tentativo di creare un clima di familiarità: non mancheranno, per questo motivo, piccole note di colore ed annotazioni scherzose. Seguirà l'appello dei presenti, che fa da stimolo all'impegno e serve all'animatore come verifica di frequenza all'attività.
Le fasi in cui si esprime la dinamica di gruppo psicomotoria sono le seguenti:
L'aspetto motorio. Esso si realizza con la mobilizzazione segmentaria delle parti del corpo: testa, collo, spalle, braccia, mani, tronco, cosce, gambe, piedi, sui piani sagittale, orizzontale e verticale.
La respirazione. Le mobilizzazioni sono intercalate
da esercizi di respirazione, che fanno da legame tra la parte motoria e la
verbalizzazione del gruppo al conduttore degli esercizi, e viceversa. Durante
il susseguirsi degli atti respiratori, l'anziano riflette sui messaggi a lui
lanciati e li rielabora, facendoli propri. (La ginnastica inglobata in
un'attività immaginativa sembra essere la proposta ideale per le persone
anziane, perché non implica particolari capacità fisiche ed offre la
possibilità di mettere in luce le caratteristiche di ogni personalità,
attraverso la comunicazione di immagini).
Visto che ogni seduta di dinamica di gruppo psicomotoria è
unica, è difficile esemplificare quali possano essere i messaggi che si creano
tra il conduttore e gli anziani. In pratica, l'animatore, durante le
respirazioni che sottolineano gli esercizi corporei, chiede ai partecipanti di
esprimere le sensazioni, i ricordi, le immagini, i colori o le singole parole
che appaiono nella mente. Da qui, può nascere una discussione o, comunque, uno
scambio di idee; sta alla sensibilità dell'operatore condurre il discorso e
valorizzare gli interventi di ognuno. Nei primi momenti di proposta di quest'attività,
è facile che il gruppo dia risposte scarne, senza che i singoli si mettano in
relazione tra di loro. La produzione verbale, in questa fase, è povera e manca
di originalità; starà all'animatore "prendere per mano" le persone, conducendole
a interiorizzare e sollecitando la comunicazione interpersonale. Questo si
realizzerà quando il gruppo avrà instaurato con lui un rapporto di fiducia,
rafforzato di messaggi che sottolineano il rispetto per la persona, costruendo
insieme un'atmosfera di serenità. In un primo momento, perciò, il gruppo avrà
solo il compito di proteggere l'individuo, e il conduttore si porrà in una
posizione centrale; in un secondo tempo, l'operatore non sarà più il fulcro
dell'attività, e i singoli componenti scopriranno il piacere di trovarsi e
comunicare. E' sempre da tenere presente, infatti, che l'obiettivo della
dinamica di gruppo psicomotoria è la coesione del gruppo e lo sviluppo del senso
di appartenenza ad esso, la crescita individuale e il tentativo di favorire
l'autonomia psicologica di ogni partecipante.